Di Fabio Perissinotti: allenatore FIDAL (Livello2), Allenatore Atletica CERESIO, Laurea in Scienze dello Sport, Master in Fisioterapia dello Sport.
Perchè tante piccole campionesse di endurance abbandonano?
Si tratta del fenomeno del drop-out sportivo e numeri parlano chiaro, si tratta di un fenomeno piuttosto complesso e spesso affrontato con eccessiva superficialità. Cerchiamo sempre qualcuno a cui dare la colpa: l’allenatore troppo “pressante” o la ragazza “che non ha la testa” e che non vuole fare sacrifici per uscire invece con gli amici a divertirsi. In verità, le variabili in gioco sono diverse e vale la pena fare un analisi più approfondita.
Maturazione biologica
A livello biologico è facile fare alcune osservazioni anche senza essere degli esperti: prima della gara capita di veder passare qualche atleta e pensare “questa è una Allieva o una Junior”, per scoprire poi che appartiene alla categoria Ragazze. La maturazione precoce, tra i 13 e i 17 anni, offre vantaggi enormi in termini di forza, consumo di ossigeno, rapporto massa muscolare/grasso/vantaggio meccanico. Con il tempo, però, maturano anche le altre e le vittorie diventano sempre più difficili da ottenere, creando un forte contraccolpo psicologico e limitando le aspettative inziali. Inoltre, mantenere il peso ideale diventa più difficile e il ciclo mestruale si modifica, “cambiando la testa” e sottoponendo la giovane a notevoli sbalzi di forma. Può succedere anche il contrario, ovvero ragazze immature e molto leggere ottengono dei vantaggi in termini di massimo consumo di ossigeno e stiffness che si azzerano poi con la crescita, quando il corpo cambia radicalmente, i fianchi prendono forma e il peso aumenta.
Specializzazione precoce
Il discorso sulla specializzazione precoce è molto complesso. La ricerca scientifica in materia è aumentata negli ultimi anni senza però apportare informazioni definitive di rilievo. Spesso gli allenatori prendono decisioni, in un senso o nell’altro, basate più sulle proprie convinzioni o su esperienze pregresse non necessariamente generalizzabili. Vale ancora l’indicazione di Hahn che parlava di “specializzazione al momento giusto”.
Occorre ricordare che la specializzazione precoce è normalmente definita come la pratica di uno sport unico o primario durante l’infanzia, dai 5 ai 12 anni, con volume e intensità di allenamento relativamente elevati e partecipazione sistematica a competizioni e tornei. Nelle categorie successive si potrebbe quindi parlare forse più di “periodizzazione precoce” dei mezzi, dei metodi e dei carichi di allenamento, che può portare a quello che viene definito “Early Peak”, cioè picco precoce delle capacità fisiche e di performance.
Relative Energy Deficienty in Sport (RED-S)
Lo squilibrio energetico è una problematica che riguarda molte giovani atlete, qui parlo per esperienza diretta, che viene spesso sottovalutata dalle famiglie e dagli allenatori. A partire dalla categoria Cadette l’intensità e i volumi di allenamento tendono ad aumentare, spesso in maniera troppo brusca, e questo necessita di un parallelo incremento dell’introito calorico, che però non avviene. Le giovani atlete sono in costante deficit calorico: all’inizio il corpo compensa, la prestazione rimane elevata, anzi può migliorare per vantaggio nel rapporto peso/VO2Max/potenza, ma con il passare dei mesi insorgono problemi e la prestazione stalla o peggiora apparentemente in maniera inspiegabile. I problemi legati alla RED-S sono molteplici: minor densità ossea e fratture da stress, amenorrea, affaticamento cronico, esaurimento psicologico, diminuita efficienza immunitaria con facilità ad ammalarsi e rallentamento dei tempi il recupero.
Le ragazze di fatto sono lasciate a se stesse. Gli allenatori spesso non hanno sufficienti competenze in materia alimentare e gli interventi “one shot” dei nutrizionisti, a volte poco preparati relativamente a questo specifico campo di intervento, hanno poca efficacia. Non si tratta solo di dare indicazioni e piani alimentari ma di fare un intervento educativo e psico-cognitivo sulla questione alimentare in toto.
Molte volte sono demonizzati gli integratori, senza alcun motivo scientifico e solo in base a credenze, confondendoli con il doping e creando grande confusione. Per una ragazza sportiva agonista, sotto controllo del medico dello sport e del nutrizionista, assumere integratori vitaminico-minerali, aminoacidi e creatina, dovrebbe essere una normale prassi per favorire il recupero e la crescita.
Bornout psico-fisico
Essere considerata una giovane campionessa, con un futuro segnato, per molte adolescenti può diventare un peso insostenibile. L’ansia da prestazione cresce di gara in gara e le prime sconfitte invece di essere percepite come una sfida, sono interiorizzate come fallimento. Le atlete perdono il piacere di allenarsi e di correre tipico dei primi anni di pratica e l’esaurimento mentale e fisico si affacciano sulla scena già a 15-18 anni.
Le condizioni possono divenire sfavorevoli soprattutto in seguito ad un infortunio importante o al ristagno delle prestazioni, con conseguente abbandono precoce dell’attività sportiva. La gestione degli stress psicosociali è importante quanto la gestione del carico di allenamento.
Identità, valori e adolescenza
L’adolescenza è un età di cambiamento, a volte repentino e esplosivo. Le ragazze smettono di identificarsi nei valori assoluti della famiglia e vanno alla ricerca della propria identità. Molte cose prima scontate adesso non lo sono più, compresi i sogni di vittoria per assomigliare a quella campionessa. Essere un modello di atleta costante, concentrata e sempre a dieta, può divenire un peso.
Il mondo dei grandi è duro
Alcune atlete tengono duro fino alla soglia della categoria assoluta, per ritirarsi proprio nel momento del passaggio. L’ingresso tra i Senior può essere davvero duro perchè le ragazze si accorgono che qui ci sono tutte le migliori e tutte vanno forte, altrimenti non sarebbero arrivate fino a quel punto. Le atlete prendono coscienza che da quel momento in poi ci vorrà tempo e tanto lavoro per ottenere risultati e che l’atletica sarà, di fatto, una professione a tempo pieno.
Riferimenti scientifici
- IOC consensus statement on relative energy deficiency in sport (RED-S): 2018 updatehttps://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29773536/
- Baker J., Early specialization in youth sport: A requirement for adult expertise? High Ability Studies, 14, 85-94, 2003;
- Baker J., Cobley S., Schorer J., Wattie N., Routledge Handbook of Talent identification and Development in Sport, Routledge, 2017;
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IOC consensus statement on relative energy deficiency in sport (RED-S): 2018 update
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29773536/