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Talento Sportivo nell’ex blocco sovietico

Talento sportivo: l’esperienza dell’Est Europa

Tratto dal testo: Il talento sportivo, attuali prospettive
Di Fabio Perissinotti, allenatore Atletica CERESIO.

Nel corso degli anni ’60-’70 del secolo scorso, i Paesi dell’ex blocco sovietico hanno investito molto sullo sviluppo degli atleti in chiave olimpica per affermare il proprio credo politico. Oggi sappiamo che i risultati sportivi d’eccellenza furono ottenuti principalmente a mezzo del doping di stato. Ciò nonostante, i teorici dell’allenamento dell’allora Germania dell’Est e dell’URSS hanno lasciato in eredità numerosi spunti sull’organizzazione dell’allenamento, così come sull’identificazione e lo sviluppo del talento sportivo. Così, per esempio, Harre (1977) ha suggerito di osservare:

  • il livello di prestazione disponibile (momentaneo);
  • il tasso di miglioramento della prestazione;
  • la stabilità nella progressione del miglioramento della prestazione.

È importante sottolineare che nella DDR questo approccio prevedeva un costante monitoraggio della prestazione a mezzo di test fisici, monitoraggio dell’adattabilità ai carichi e dello sviluppo psicologico del giovane atleta, coadiuvati dal sostegno della medicina sportiva. Inoltre, il tutto si verificava nell’ambito di un sistema di gestione rigidamente e gerarchicamente organizzato a livello scolastico e societario e controllato a livello statale. In mancanza di altre evidenze scientifiche, oggi è proprio questo sistema organizzativo strutturato, metodico e diffuso che appare come reale protagonista del sistema sportivo dell’Est Europa, piuttosto che la capacità di selezione e di previsione in sé (Madella, 2008; Baker e al., 2017).

A livello pratico, sia nella DDR che in URSS il tasso di miglioramento prestativo, soprattutto nel primo anno e mezzo dall’inizio dell’allenamento intensivo, insieme alle capacità di apprendimento erano considerati gli elementi maggiormente predittivi per le future prestazioni atletiche (Harre, 1977; Zatziorsky 1977; Iussurin, 2018).
Tuttavia occorre rilevare che, ad oggi, pochi studi hanno monitorato i progressi dei potenziali talenti o hanno basato la selezione del talento sulla misura di miglioramento delle prestazioni, e le prove oggettive della superiorità di questo approccio sono limitate e non sufficienti a utilizzare questo criterio come raccomandazione (Baker e al., 2017). Il problema di base delle osservazioni effettuate in passato risiede in gran parte nella mancanza di una misurazione affidabile e valida. La scienza, infatti, si basa sull’adeguatezza delle misurazioni che se non sono valide e affidabili forniscono una base debole per la ricerca e relativo intervento. Inoltre, lo sviluppo del talento sportivo è stato più volte descritto come un processo poco lineare che non si presta quindi a tassi di miglioramento linearmente progressivi (Baker e al., 2017).

Platonov (2018) ha ben descritto il processo di selezione tipico dell’ex blocco sovietico, a dire il vero nei suoi tratti essenziali ancora auge in molte nazioni, illustrandolo a mezzo del grafico di Cobley e Cooke (2009) che consiste in una curva di tipo gaussiano*: sotto alla campana risiede, nella zona mediana, la maggior parte della popolazione. Al margine sinistro ci sono gli atleti meno dotati mentre all’estremo destro gli atleti dal maggior potenziale. Ad ogni successiva tappa selettiva la curva si rinnova e rimangono in gioco solo i talenti all’estremità destra, fino al raggiungimento del professionismo (figura 3).

Figura 3: curva gaussiana del talento nelle successive tappe selettive (Secondo Cobley e Cooke, 2009, in Platonov, 2018).

Sempre secondo Platonov (2018) le tappe selettive sarebbero sei ognuna caratterizzata da obiettivi differenti, partendo dalla selezione preliminare per arrivare a quella finale (tabella 2), ricordando però che il processo è estremamente dialettico.

*Nota: la curva di Gauss (curva normale), dalla classica forma a campana, viene utilizzata per descrivere la distribuzione di una variabile statistica continua. L’evidenza ha dimostrato come si adatti bene a rappresentare il comportamento di una serie di fenomeni collettivi in svariati settori, sport compreso.

Tratto dal testo: Il talento sportivo, attuali prospettive

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